LADY BARBARA

Inutile cercare nella farcitura di una torta: l’ambiente è troppo denso. Inutile cercare in una bombola d’ossigeno: c’è troppa pressione. Inutile persino cercare dentro un birillo da bowling: il legno è troppo compatto. Noi scimmie inesistenti di Catania, cammelli immaginari di Palermo, sciacalli irreali di Agrigento, abitiamo il nulla. Ma solo il nulla temporaneo. Siamo nei vuoti dentro un sacchetto di noccioline. In un buco di serratura, fin quando non entra la chiave. Nella spugna di un microfono fino a quando non arriva la voce. Hai presente quando decidi di far crescere un’unghia? Diciamo da uno, uno e mezzo a un paio di centimetri?  Noi è lì che viviamo: in quello spazio vuoto che sarà occupato da quel mezzo centimetro. Hai presente quando un ruggito parte dalla gola di un giaguaro? Arriva a un orecchio umano a + 343 metri in un secondo. È in quel secondo prima dell’impatto che abitiamo. Quando ti aspettano per cena e non sei ancora arrivato? Bene. E’ nello spazio che occupa il tuo corpo assente che abitiamo. Lì ci moltiplichiamo. Lì, sopra quella sedia, ci disintegriamo.

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