NESSUN TESTAMENTO IMBROGLIONE

Vino rosso in bottiglia d’acqua Fiuggi.
La tovaglia di cotone con stampe
di aquilegia azzurri
fra macchie rotonde e violacee,
grandi come monete da cento lire.

Un tavolino verde persiana
di legno un po’ scrostato,
mani su mani di vernice,
che tu stesso ad ogni stagione
avevi passato.

Io e te, come Signori,
sotto l’ombrellone
nell’afa di agosto,
battevamo le forchette
contro i bicchieri
per chiedere acqua fresca
e nuove portate.
Al piatto arrivavo appena,
le gambe penzoloni
scalciavano impazienti
troppo corte per toccare il suolo,
le ginocchia con le croste dell’estate.
Breve la distanza fra i miei occhi
e la tua mano nodosa e abbronzata.

 

 

L’amore ricevuto non si perde,
si consegna integro a chi ci segue.
Scudo e dote che nessun testamento
imbroglione disporrà.

 

(da Il Logorio della vita Moderna, 2021)

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