L’avevo portata a casa – e lei si era di già spiaggiata sul divano. Aveva tolto gli stivali. Aveva avvicinato la
fiamma alla sigaretta che penzolava inerte dalle labbra color mirtillo e mi aveva domandato l’ora. Le ho
detto tutt’altro: che avevo finito il vino e che volevo suonarle un pezzo di Liszt – non cedeva: che ore sono?
falla finita, non sei Horowitz. Continuava a fumare: ed io che rincorrevo le note sullo spartito per lei non
sarei mai stato Horowitz.
Rapsodia ungherese in Do# minore
STANZA 419
28 Marzo 2025
mi scopri coperta e sto ferma come il sapone sul lavandino. non c’è fretta amore, ti dico posso morire nelle Read more.
DINORI, ORI
28 Marzo 2025
Girare a capo basso, senza guardare in faccia nessuno, dà dei vantaggi che alla plebaglia, scolorita e vernina, sfuggono: per Read more.
Portami a ballare un finale diverso (5)
27 Marzo 2025
E oggi mi ritrovo a pensare se fu giusto prenderlo quell’aliscafo. E mentre ci penso, ti vedo passare con pantaloni Read more.
LO SCIROCCO (da INSETTI 2002)
27 Marzo 2025
lo scirocco è finito il prato si ridistende apre la finestra col calcio del winchester mi aspettano al largo Read more.
Alla follia di Banvard tutti (2)
27 Marzo 2025
I due sconosciuti scorrono le scene del film lievemente sfasati Milano, Venezia, un paesino sul lago di Garda, eccetera. Lo Read more.
Storia di giostrai (4)
26 Marzo 2025
Forse le ossessioni non si scelgono, ma sono esse a sceglierti. Forse questa è soltanto una frase a effetto, ma Read more.
monologo esteriore n. 3
26 Marzo 2025
tocco la poesia negli intervalli nei ritagli negli scarti e mentre scrivo penso sono il neurone nella testa o la Read more.
SCISTI
26 Marzo 2025
di anima e pece, bituminosa e ad alte temperature, penso e stringo la matita tra i denti e, mentre il Read more.