imprevedibile la signora non regge i discorsi delle altre signore una intervista di janis joplin i ricordi di infanzia dell’artista elena sacchi i monologhi di due film uno italiano e l’altro straniero la signora è insofferente alle esternazioni riflessioni confessioni gestazioni lamentele domini prede femminili si allontana con stizza lascia cadere libri giornali epistole fogli dépliant volta pagina spegne il movimento cambia stanza chiude l’acqua ferma il peggio in tempi diversi senza rispetto senza dolcezza dura perché non approva il fuoricampo sul primo piano della donna che guarda il paesaggio in fuga dal finestrino del treno non approva neanche la ragazza che parla sola mentre cammina lungo il corridoio di una casa vuota detesta l’hippy vintage in tv considera inadatto quello che ascolta per caso una frase che Elena Sacchi artista dice in macchina agli amici e non cerca l’esempio di un’altra signora alle feste in sala te discoteca mare o riunione
è contenta del gatto quasi gioia in una giornata grigia persino l’impossibilità di fare per cena il previsto non si fa il risotto col riso indiano né la zuppa di cipolle con la farina dei dolci e senza groviera nel primo pomeriggio cinema si allontana brontolando prima della fine del primo tempo di un film di capre e ballerine che entrano nella villa
in certi momenti non pensare induce al bisogno di quel pled che mette sulle gambe comoda nel divano sempre sola col gatto che prima o poi farà sterilizzare