Un tic tac perpendicolarmente ritmico su giu su giu su giu ipnotizzante.
Il bordino rubato alla Dolly cela un grigio lanoso che si estende fino alla punta del pendolo.
Movimenti quasi involontari. In tal modo tieni attiva la circolazione del sangue per più di
un’ora.
Una giornata muta.
Si sente la corsa delle auto andanti tornanti da attività interessate dalla socialità
degli umani.
Quel rumore mi da gli effetti degli oppiacei.
Son già le 17:53, ancora.
La giornata lavorativa di molti essere umani finisce intorno alle 13 per gli insegnanti, alle 17 per i bancari dipendenti e alle 18 per i bancari non dipendenti. Considerando che il sabato incombe
sulla mia giornata dall’alba, oggi molte delle categorie dei lavoratori privi di martello giace
libera sui sofà consumati di casa in attesa del driver che porti una fredda pizza color legno
bruciato dai bordi annacquati per ora di cena che vista la specialità della giornata potrebbe
anticipare il suo trombare mentre l’immobilità induce maggior appetito.
Ne mangerei un trancio in quest’istante.
Non immaginavo di indurre appetito con la scrittura. Sono un genio.
Uno schermo nero lucente fa ombra al faro interno che la illumina di rado da lontano come
Kiev e l’Europa.
Come faremo ad aprirle la porta d’ingresso se non sappiamo neppure i segni particolari del
suo volto?
Mio zio Carlino servo muto delle tradizioni si maritò la zia vittima di una fuitina forziva
senza metterci mano manco occhi visto che la vittima cambiò personaggio.
Immaginate di sentire le mani appiccicose di impasto lievitato troppo per più di mezz’ora
senza riuscire a scrostarvi di dosso le fibre di vita che avete salvato dal forno.
Duecentocinquanta gradi o un tubo di scarico.
Quale fine preferiresti?
Son passati esattamente dieci minuti.
Anche oggi come ieri più di dieci minuti fa mi sento vuoto. Come un bicchiere impolverato
stipato nello stipetto di casa da prima che inventassero la plastica poi dannata dai pubblici
uffici nascosta come i Frank nelle case degli italiani non ESG.
Qualcuno ritiene che faranno la fine dei termometri a mercurio.
Quel maledetto riso Arborio privo di amido. Salto mancato. Giornate no che sanno di
disfatte. Disfatte che sanno di sconfitte. La quasi totale assenza di latticini avrà di certo
influito. Non parliamo di quella crema di latte. Era troppa rispetto al gorgonzola.
DISSATISFACTION
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