Il volto del canto e dell’ira, della lontananza e dell’amore sapeva l’abisso della Grecità che, sondando gli inferi del cuore, ha il coraggio di fissare in volto l’indicibile, l’inconcepibile, l’obbrobrioso.
Assassina dei figli (e non solo) il suo volto è luna nella notte di guerra degli umani, è canto che non consola, è notte nel giorno.