Poco prima di svanire nel nulla, le ombre delle canne, drizzate in più punti a mo’ di gnomoni, scandiscono, via via che s’allungano sulle irrequiete dune dorate, gli ultimi respiri del giorno.
Torreggiante sulla spiaggia deserta, un nuràghe fatto di ciottoli ovali, piatti, scelti tra i tanti a portata di mano, imprigiona al suo interno i palpitanti raggi del sole declinante.
Alta sul rosso vino shakerato del mare, lenta ma decisa, una grande V d’uccelli s’incunea fra apparentemente immoti sbadigli di nuvole dai colori abbarbaglianti…
Inebriante brezza serotina d’aprile…
Chiacchierìo di granelli sotto le suole…