Di Rabbi Elia che conversava con gli angeli.
Accadeva sempre a mezzogiorno, le cicale frinivano ossesse ossessive. Gli angeli venivano a bere vino resinato e a mangiare i maccheroncini conditi con crema di olive nere nella vigna di Rabbi Elia.
C’era l’angelo sciancato delle cupole e dei balconi che rideva mostrando i due incisivi rotti. Veniva l’angelo delle capre, il sesso sempre eccitato dal mondo denso di odori e di forme che si vede volando dispersi nelle particelle di luce.
Strisciava fuori dai pozzi l’angela della siccità, colei che porge la parola.