Nel 1990 ho deciso di operare nel silenzio di una situazione periferica
(decentrata, appartata)
(mondo della memoria del privato e dell’esperienza personale)
b
Antipodi di malinconia (mannaro dentro, Demonium Lupinium)
Tristezza fluida (…in una notte…)
Vento grigio/ Solitudine insufficiente
Manca il mare/ Le grandi barche
Voglia di staccarsi da tutto e tutti (In Norvegia)
Ora i ricordi li sbaglio quasi tutti
Immagini rovesciate (ciò che si vede non è mai ciò che si vede)
Eppure ogni giorno è completamente nuovo
S’è fatto tardi/ Inutile ormai che io stia qui
Andarsene è così inelegante
Lo spettro che mi tormenta
Bisogna disobbedire per restare vivi e ribellarsi per respirare
c
Tutti stanno da soli (gli artisti un po’ di più)
Illusione di completezza
L’arte è un’esplosione di libertà (perché vi sia libertà c’è bisogno di disciplina
altrimenti è una libertà inconsistente)
Beethoven come riferimento di libertà
(Beethoven “fa” le cose sempre bene)
(da IL MAGAZZINO DEL RAMARRO)