SPERMATOFORI

Una delle cose che amerebbe approfondire è la prima transizione dell’idrogeno nell’universo primordiale. Ma anche il modo in cui, sistematicamente, costringe sé stessa a mangiare un qualsiasi sistema solare: nessuno glielo impone: né il figlio rimasto a casa né la coppia di cardinalini del Venezuela che tiene in una gabbia sul davanzale. Eppure, tutte le volte che decide, anche se pensa di farlo sodo, o in camicia, o in ogni altro modo possibile, finisce sempre per ingollarlo a crudo. Un piacere vederla inghiottire in un colpo pianeti interi come Trappist 1d o Gliese 581 g, o nane arancioni come Kepler 442 b, che accompagna solo con una presa di sale. Altro cruccio è la vita segreta delle acciughine di terra e della Forficula  auricularia, la famosa “tenaglietta”. Le battaglie che nel tempo libero vorrebbe studiare, o mentre sgranocchia un gigante gassoso magari: dietro i quadri, sotto i lavandini, dentro un foglio di carta di giornale. Tra le pieghe di una sciarpa del marito morto a dodici anni e mezzo in Africa orientale.

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