TEME IL CALDO

Appena sveglio, con indosso ancora la prima pelle,

si affaccia alla finestra.

Ha mal di testa, residui di fumo e pezzetti di lingua

depositati in fondo al palato.

Bianco cadavere, guarda passeggiare mulatti artifi-

ciali.

Se chiude gli occhi, note musicali: il sax nasconde

buona parte del corpo nella sua immaginazione.

Teme il caldo, come un gelato.

 

 

(da Per Approssimazione, settembre 1987)

 

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