Le poche informazioni che circolano sull’Ambarabacco, animale ritenuto immaginario, sono custodite nel bestiario di Aberdenn, manoscritto miniato del XII secolo. Il manoscritto racconta di “un uccello, chiamato Ambarabacco, che infesta le nicchie dei viadotti autostradali della Salerno-Reggio Calabria, nutrendosi delle cicche di sigaretta che gli automobilisti gettano ancora accese dalle auto. Divora anche i cani, spesso gettati insieme alle cicche. Quando mangia un cane ne assume per un po’ le sembianze e si mette a gironzolare lungo le corsie di emergenza, abbozzando passi di tip-tap o ringhiando alle colonnine di soccorso, che scambia per agenti del servizio municipale antirabbico. Questa bestia ha inoltre una pietra negli occhi, chiamata ‘ambara’, che grazie alle sue magiche proprietà gli permette di volare in caso di nebbia. Si crede che chiunque tenga tale pietra sotto la lingua riesca a saltare le code ai caselli.”
(da ANIMALARIO, 6 – inedito