DI PROFILO

Benché nel tempo dove tutto s’assesta ogni dispiacere t’incurva – schiena,
cipiglio, occhio, palpebra gonfia, bocca traversa, ombra di baffo –, traversia
t’allenta, la pelle si rilassa, ti lascia andare, tiri giù una zip, esci, potresti
filartela, sfilartela oppure fare pilates, invece infilzi e chiudi cinque spille da
balia, un paio di rammendi con l’uovo e tiri avanti mentre s’aggruma di
asperità di pollo, s’imbruna una macchia, permane l’alone, la cicatrice.

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