Si chiama Zango quella particolare mantide religiosa che al posto delle zampe anteriori ha due lunghi pennini stilografici. Dotato di una memoria prodigiosa, conosce a menadito migliaia di frasi a effetto, del tipo “Se perdi qualcuno ma trovi te stesso hai vinto” oppure “Trasforma le tue ferite in saggezza”. Se gli si mettono di fronte una boccetta di inchiostro e una risma di fogli, lo Zango intinge subito entrambi i pennini nella boccetta e attacca compulsivamente a scrivere sulla carta le proprie frasi. Di norma lo stile calligrafico che adopera è il corsivo italico, ma esistono Zango fissati col gotico e il corsivo americano.
Nel corso della storia sono state diverse le celebrità che si sono servite degli Zango. Osho, per esempio, aveva uno Zango domestico a cui affidava la stesura di frasi che poi si attribuiva. Frasi come “La vita è gioia e delizia infinita”, “Qualsiasi condizionamento porta all’infelicità” e “L’apericena rovina salute, lessico e karma” sono in realtà opera del suo Zango.
(da ANIMALARIO, 4 – inedito)