Il Larot è un tipo di usignolo diffuso in Turchia che canta solo arie di opere. Quando gli chiedono di gorgheggiare altro, lui risponde che “l’ora è fuggita, e muoio disperato! E muoio disperato! E non ho amato mai tanto la vita! Tanto la vita!” (Giacomo Puccini, Tosca, atto terzo).
La cultura popolare turca si riferisce al suo canto come a un qualcosa che delizia ma alla lunga annoia. Espressioni come “Il mio matrimonio è un Larot” o “Moda e automobili sono specchietti per Larot” sono di uso corrente nella lingua turca.
Si racconta che Mustafa Kemal Ataturk, padre della Turchia moderna, avesse provato a addomesticare un Larot insegnandogli a cantare l’inno nazionale. L’uccellino imparò la prima strofa a meraviglia, ma a partire dalla seconda il suo canto invariabilmente si trasformava in: “Tra voi saprò dividere il tempo mio giocando; tutto è follia al mondo ciò che non è piacer” (Giuseppe Verdi, La Traviata, atto primo).
Alla fine Ataturk optò per un merlo indiano.