Il Depilottero è un bruco grande quanto un salame IGP, però senza la rete elastica intorno al corpo. Si muove camminando su migliaia di affilate zampette falciformi che rasano qualunque superficie con cui entrano in contatto. Anche se imparentato coi lepidotteri, il suo destino non è trasformarsi in farfalla per svolazzare di fiore in fiore, ma quello di attraversare senza meta la Terra lasciandosi alle spalle strisce di terreno passate al contropelo. Si ciba della vegetazione che ha appena tagliato e che ingerisce man mano che la sua marcia procede. Alla sera, quando si ferma esausto a riposare, smaltisce il nutrimento in eccesso espellendo escrementi sferici a alta concentrazione di azoto, fosforo e potassio. Lo sterco del Depilottero, noto col nome di “palla pilottera”, è molto apprezzato in agricoltura per la concimazione dei campi.
In alcune grotte del Vietnam centro-settentrionale, zona in cui si contano le maggiori colonie di Depilotteri, sono state di recente scoperte pitture rupestri con scene di Depilotteri in cammino sui corpi di uomini legati e urlanti. A detta del dipartimento di archeologia dell’università di Saigon, si tratterebbe della rappresentazione di cerimonie di purificazione.