da I GIORNI QUANTI (76)

La cesura. Ho sempre voluto curare le ferite con la penicillina. Era la polvere magica della mia infanzia. È stata un titolo, una stella madre, la mia nipotina. C’è forse un piacere maggiore se riesci a scrivere un romanzo come Jeanne Buscemi o Carolina Invernizio: perché si chiamava Carolina?

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