il sangue freddo delle farfalle (5)
Torniamo a dormire per sognare Dietro la putredine delle stelle Il sangue freddo delle farfalle
Torniamo a dormire per sognare Dietro la putredine delle stelle Il sangue freddo delle farfalle
A volte osservo la mia ombra e non so bene se di lei io sia il padrone o il suddito b Esistenza è la capacità di tenersi “fuori” da tutto ciò che ci porta a rinchiuderci in noi stessi (riducendoci al pantano dell’inerzia) Tit. Uccello notturno (oppure: per un bacin …
m’ingravido una notte d’abisso nel punto riflesso né veste d’acciaio [to be to be] logorando pastelli di fumo e volto pallido si amano cartefragili nei fragili morsi tremori imbruniti ed è se no pieno se fragile sfiora una notte d’abisso (da CONTRASTI, 2012)
Il Depilottero è un bruco grande quanto un salame IGP, però senza la rete elastica intorno al corpo. Si muove camminando su migliaia di affilate zampette falciformi che rasano qualunque superficie con cui entrano in contatto. Anche se imparentato coi lepidotteri, il suo destino non è trasformarsi in farfalla …
la variante rocciosa dell’argine lungo la riva disegna la quiete dopo il crepuscolo e indaga il gabbiano l’angolo acuto della menzogna il venditore di collane sconvolge passando scuro il quadro originario del progetto quotidiano di assolata dimenticanza e rende ottuso il legittimo torpore (da ERRORE CRONOLOGICO, Il Convivio …
Una gabbia mi contiene. Me l’hanno costruita a gusto loro. Perché camuffare una violenza inascoltata? Ripeto lo stesso percorso mille volte al giorno. Chissà se scoprirò qualcosa di nuovo, un giorno. Non si stava poi così male in cattività. Almeno risparmiavo le palle del nutrizionista. C’è un muro giallato di …
Ho visto Anna al supermercato e non era Anna. Però ho parlato con suo padre. Gli ho chiesto, come? anche lei in questo supermercato? E gli ho stretto la mano. Non era nemmeno il padre di Anna.
poi si ricorda di loro, se si ricorda di loro, anni, c., mare, si ricorda di loro come, pezzi tra le icone, come, il nero che sta negli spazi tra le icone, si ricorda di loro come, ripete, i margini su cui confine e nero fra quelle icone fanno fare …
Igino Botteri tira fuori dall’armadio un completo spinato che ha il suono cristallino della canfora e odora di cellophane. «Hai stirato la camicia?» «Nell’armadio, è là appesa.» «Dove? Faccio tardi, mamma.» «Guarda bene, Igino. Tieni gli occhi delle bambole.» «Guardo, guardo.» Padre operaio, madre maestra elementare, Igino, che ha trentatré …
il nulla non finito errore per natura doppi lo strumento con la voce ci barcollo e vomito tutto il nulla non lo dirò con le parole non riesco a vedere i suoi occhi una vampata: scordo lo strumento (da A sciame, Arcipelago Itaca Edizioni, 2023)