Le distanze si sono allargate, le maglie hanno ceduto e i pesci si sono liberati dalle reti del tempo, squame di parole nel moto concavo di pensieri in deriva.
I cerchi si sono addensati sulla superficie tra i relitti di pinne e alghe, respiro degli occhi che dicono “ora ho visto”, e poi tornano a confondersi dove tutto si scioglie e rinasce per bocche nuove.
Hai camminato la vita del fondo, muschiosa, senza ventose né approdi, per rialzarti di altezza spirometrica.
Così il fiato altrui non è più corto.