Le uniche notizie che si hanno sul Queběh, animale quasi sicuramente immaginario, provengono da una filastrocca sumera, risalente ai tempi di Gilgameš:
“Hai testa di mosca e corpo di uccello
svolazzi nel cielo cercando un paesello.
Ti avventi vorace con unghie di fuoco
sui tetti e le strade di gente da poco.
Arrivi in silenzio e nessuno ti vede
ti basta un momento, catturi le prede.
Le prendi e le sgozzi mangiandone i corpi
poi sputi le ossa ridendo a singhiozzi.
Non c’è creatura peggiore di te
bambini fuggite, è arrivato il Queběh”.