Di concupiscenza avevo negli occhi un sacchetto di mosciarelle, rigide e
rugose, il giallo più giallo. Sotto i denti crecchiavano di dolce, un sapore
indistinguibile, le mani traboccanti giuggiole, dalla bocca mi uscì
Corbezzoli!, e i frutti scivolarono in disordine sulla lingua, tra le papille.
Atterrarono a piedi uniti nel parco giochi. Sull’altalena dondolavi tu, avevi
in mano un cartoccio di castagne, annerite di fuoco, bruciate e nere di quei
giorni d’infanzia.
cos’è dolce nei giorni di festa
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