da I GIORNI QUANTI (82)

Ho bisogno di piccoli piaceri. Uno al minuto, uno ogni centimetro, uno a grammo, non so, due al massimo. Tipo: c’è in cucina un cornetto dell’altro ieri. Lo osservo. Sembra ancora buono. Lo tocco. Il rigor mortis appena cominciato. Lo annuso. Un po’ di polvere di zucchero mi solletica le nari. Lo mangio. E se non lo mangio è ancora più buono. Mangiare la merda. Perché no? Una mia vecchia zia curava non so che malattia bevendo urina. Aveva la gotta? Un dio della gotta.

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