HO GUIDATO IN PIEDI

ho guidato in piedi come un “i” della matematica passata – in realtà sono rimasto dall’altra parte della
fila del parcheggio, a guardare una pentola in cui ballonzolava un’intera folla. molti scrittori non hanno
mai avuto questa fortuna di essere masticati – scalano rumorosamente il tempo, avanti e indietro, e si
fermano intorno all’anno in cui il dolore si inzuccherisce. gli angoli più fiduciosi del marciapiede
diventano temporali, all’infinito, ma la pioggia è rovinata da un vasto fiore, piccolo piccolo – l’unico
capace di darmi consigli sensati su come leggere un giornale.

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