combattere abbattere parole.
scrivere eternamente in cinque stili unici che ripetono i cinque elementi essenziali che Esso dette a questo universo.
gli universi sono sette e ognuno di loro ha cinque elementi essenziali che Esso dette a ciascuno dei sette universi.
tutto è descritto da queste sette parole descritte in 5×35 stili complessivi che informano gli universi che sono sette che Esso dette così perché ne aveva voglia.
gli universi come stili sottili che si compenetrano in una sorta di piano a spaghetti una sorta di filatura della realtà calcolabile che rimane divisa in ogni singolo noodles. spesso in brodo di miso. è che Esso questo ordinò, ordinò così. dopo opportuna scannerizzazione del menù incarnato in QR-code.
è un attimo che la numerologia pitagorica inquini un manualetto di istruzioni per decidere cosa e come chiamare realtà, cosa e come chiamare scrittura. anche il manualetto, poi, è commissionato da chi sta in alto, da Esso. che Esso ordinò senza previa scannerizzazione di alcun che. senza spaghettizzazione quantistica. ma per ogni senso (e sono: 5) un ghetto diverso per la ghettizzazione per la sparizione. dei cinque elementi.
tutto questo in centosettantacinque parole che dovrebbero essere il compendio ultimo ultimativo dell’universo, che dovrebbero descriverne ogni singolo aspetto. aspetto di tutti e sette gli universi che Esso creò così solo per edonismo, per piacere personale.
centosettantacinque parole per 5×7 caratteri ultimativi che hanno la pretesa di descrivere quello che Esso creò. che Esso creò semplicemente perché semplicemente gli era venuta voglia.
attenzione. la morale qui sostenuta è che l’idea sia un tarlo.