“Sei come a casa tua —”
Corrado Costa, da Le radici poetiche dei film d’orrore (The complete films, 1983)
Sul divano di casa sua, […]. La teiera fischiava sul fornello, più lontano il rumore di un vetro rotto: […] un gatto. Se solo poco prima […], ma non ci era riuscito. In TV lo avevano detto: «Attenzione a […]. Non […]». E lui sul divano di casa sua […]. Poi, senza spiegazione […].