Se esistesse la Marina mercantile curda la prima nave costruita e varata si chiamerebbe Libertà – certamente una Capitana ne sorveglierebbe le rotte e, portandosi negli occhi gli altipiani dell’interno dov’è cresciuta e ha combattuto per la libertà del suo popolo, saprebbe che il mare chiama anche chi non è nato sulle sue rive.
La nave Libertà/Azadî avrebbe sùbito confidenza con quegli uccelli marini che, diffidando dei convogli sonnacchiosi e arroganti carichi di turisti, amano remigare solitari nella luce dell’alba.