’90/’94 (da INSETTI 2002)

il monte

si fa

peloso

 

 

*

dalla fiamma manutengola

si deposita per terra il mare

 

 

*

ancora pochi richiami

accurati

senza gli ordini

del giorno di sopra

 

 

*

fuori

ad aspettare

dopo

millenni

 

 

*

un fiore un buco

in una seriale

rarità concertata

 

 

*

una sera

per due

 

venuti

mangiati

 

facciamo noi

i piatti?

 

 

*

sospendere

ma il naso

fa specie se

bitorzoluto

 

 

*

l’onda col suo

insistere

mi sta cadendo

nel mezzo della

certezza distesa

 

 

*

parla del bere

dopo avere bevuto

tutto quello che

c’era da bere

 

 

*

ogni mattina

la musica

dell’erba

su per i trattini

 

 

*

arsura di pesce

e forza d’eco

chiazzano il cespuglio

 

con altre effigi

all’ombra del pelame

sciolgo le dita

 

 

*

hai la coscia

sui rami fioriti

 

parli e

vieni giù

 

acquoso paravento

dentro una trina

di perle rosa

 

è pioggia

che piove

nessi

 

 

*

pennacchio

biforcuto

 

strettamente

allungandoti

 

palpebre confuse

insonnia d’elefante

 

 

*

di fumo

di origine

animata

e del fumo

con blocco

di fumo

tra occhio

pirofila

e orizzonte

dietro

la scarpa

che scappa

 

 

*

sorridenti

da tutte le parti

della nuvola sopra l’erbario

da non potersi circoscrivere

dentro e lontano

 

 

*

ne arteria

ne fibra

piuttosto il nervo

 

prendi le tue cose

e smettila

 

 

*

con labbra di superficie

un alleluia al tramonto

 

i numeri hanno anche

a che fare

col passato remoto

 

 

*

fatta

conciliante

coli

 

distesa

con spelacchi

divarichi

 

con buco

centralizzato

coricata

 

nel fondo

della valle

e dietro

 

 

*

si muove

resistono

non si muovono

molto poi

finiscono

 

(disegno di Gaetano Testa)

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