FISICA DELL’ESTENSIONE ADDOMINALE

Questa fase inizia il quinto giorno di digiuno.  Mentre Lina Computo Di Piazza Turba rientra a casa dal lavoro – mentre Andrea Agnolini Della Costa dopa il suo anglo-arabo per la corsa del mattino dopo – mentre Hansel e Gretel, i due archeologi tedeschi, scoprono tracce di mercurio sulla barba di Ticone. La signora ha appena fatto il pavimento, ora deve fare la scala: mette acqua pulita dentro al secchio e ancora un pugno di detersivo. Guarda la superficie ribollire, forme movimento e schiuma, cade in trance, borbotta. Questa fase inizia il quinto giorno di digiuno: comincia la divinazione. Soleggiato sul resto della casa, ma in cucina cadrà pioggia leggera, un ragnetto attraverserà incolume il piatto doccia e un millepiedi non morirà per un pelo. Ci sarà odore di benzina sul terrazzo, tre sputi aria-aria sorvoleranno via Col di Lana. Due capelli voleranno, un foglio di carta. Un’unghia scorciata cadrà dall’ottavo piano. Ci sarà buio la sera, il solito silenzio, e una gomma da masticare si attaccherà a una suola. Per gli altri abitanti della terra, rinoceronti, passi di montagna, cavolfiori, notizie poco buone: esaurita ogni retorica romantica, il gas esilarante comincerà a perdere dalle tubazioni: ci sarà comparsa di edema, chetosi, nell’autista dell’autobus 59 crollo delle difese immunitarie. Fine dell’ebbrezza, insomma. Fine delle sorgenti del piacere. E al ventesimo giorno di digiuno, vento di due nodi, mare in bonaccia. Niente che somigli più a un desiderio.