seimila anni fa e oltre
quando le costellazioni
erano l’alfabeto del cielo
avremmo potuto inventare un’altra rotta
spostare di lato l’asse terrestre
e dormire nei fossi
nel solco della scrittura
si perdono le tracce di un misticismo
senza spargimento di sangue
dell’armonia muta dei corpi
l’immaginazione regala secondi pensieri
che la ragione non riconosce
il giudizio riposto nell’ovest
cancella i fiumi volanti dell’amazzonia
e i disegni sui volti dei guerrieri diventano macchie
hegel ha scritto che non può che essere così
‒ e gli hanno creduto
ma il rumore di fondo
che agita i mari e le giornate bianche
è l’eco del possibile che grugnisce in cattività
(da ERRORE CRONOLOGICO, Il Convivio Editore, 2023)