TASCHE D’ARREDO

Se sapessi come mi diventano gli occhi quando sposto il baricentro e il cielo. C’è una ruga
che si intreccia in un valzer accecante che annerisce il tempo e il sole. Quante stelle
potranno bastare per darle forma. Ansimano rigogliose e fluttuanti. Porteranno luce in tasche
d’arredo indicibili. Chissà se lo sa, il mare. Il volo di una zanzara ronza il tempo di una
mosca che si ciba d’oro e luce fino a sentirsi schiacciata. È una dolce malattia che ti ghiaccia
sotto il sole. È il fruscio del mare andante a coprire di morte le bestie al pascolo.

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