GREGORY CORSO MI HA DETTO CHE

gregory corso mi ha detto che il mio è un nome da pantaloni da viaggio non eccezionali, la mia giacca però è
vantaggiosa: sembra impermeabile, ma non sott’acqua. tutto buono per un sentiero di scorze di tifone e
cioccolatini, e camini che nascondono il cielo tremante al tuo corpo. la luna diventa pelle, dal pavimento al
soffitto, e così la finestra torna ricca, è come guardare un titolo. forti terremoti non convenzionali rimbombavano
mentre si consolavano ascoltando il canto dei galli sottostanti – che, in gran parte, circondavano me. io elettrico,
lei terra giovane e bella. l’uccello viola nel tuo testamento mi dice da anni che la terra in me si prende cura di lei,
cioè è proprio sua, e un giorno le darò un bel pezzo d’acqua grande turchese.

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