Mi sembrava di volare via. Un ammasso di sogni bagnati stonati da un’aria cantata male. Si
erano preoccupati di fonare con cura anche il peloso chapeau. Lunghi di pause
incomprensibili tennero ansiosi di vuoto la platea assordata. Erano giorni da resurrezione,
non abbastanza fedeli. E di rimorsi. E di pensieri. E di dolori. E balzarono venti gentili in
cerca di perché, invano. Non c’è modo di inarcare un sorriso spento. Sputarsi al cielo
cercando l’azzurro, continuando a spingerla via. Tempi remoti sapevano perché. Diluvia da
giorni. Ed ho perso l’ombrello.