ELEGIA DEL LIEVITO-MADRE

Lecce non è un’ombra dell’inutile ma costanza degli addii e labirinto di segretissime terrazze.   Speciali, al Sud, le terrazze strette o vaste in cima alla mattinata, poi alla notte: la luce canta tenendosi le mani in grembo e la terza mano ad accarezzare la mente così per libertà e …

questo luogo (da INSETTI 2002)

respiro vento e sole in quest’aria ho la città maggiore più vicino della città minore fuori dappertutto mi allontano dalla città minore   in questo luogo che si dilata il freddo mi tenta le mani per caso vedo una cincia che saltella sul marciapiede la guardo e non ho teorie …

ERBA ALTA 4.0

Sono furbi gli spadini conficcati nell’azzurro e insidiose le nervature taglia dita. Lungo le prese numerate circuita il colle (dossi ÷ doline) nel loro angelico diniego ad essere singole forme ma unico orizzonte, su funghi buoni e cattivi, su volpi, su oni corpulenti. Il signore dei ferri arrugginiti tra loro …

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oscilla   avanti e indietro nella pianura alluvionale                                      guardano con gli occhi di un erbivoro poi viene decompressa   e di nuovo fortemente compressa                                       in questi mesi di troppo  poi diviene apparente la regolarità della stratificazione          strati omogenei   fitti senza spazio per altri vegetali

AL SOLE

Avrei potuto scrivere un poema o un romanzo, invece ho dilapidato i banchi di nebbia che ho ereditato e sono qui al sole ad aspettarti. La casa da dove sono partito è lontana, ma qui, senza casa, stiamo tutti benissimo.

CAVALIERE

dove la sera si radunano centinaia di centimetri inutili di fava dove gli ormoni inzaccherano vetri e tappeti dove la sera si sperpera la cultura del pianeta a suon di prende un Campari commendatore gradisce un pakistano coi baffi, un’anafora?

STANZA 401

s’una panchina della Fifth Avenue il mio volto come in una stanza da qualche parte in cui una tv è accesa subisce il buio. non mi muovo per vedere poi per sentire e poi per non sapere se qualcuno mi sta cercando in altezza. scatto solo per me sei ore …

BLUASTRA COME CARTA DI GIORNALE

bluastra come carta di giornale, la capretta fruscia davanti a noi come i rami di una stella. la capretta diventa un cerchio, cresce rapidamente: tu la analizzi, ne segui un frammento con ostilità: è rosso, come stabilito dal tribunale. adesso la capretta somiglia a un vestito abbandonato, col suo volo …

IL VESTITO BIZANTINO – 58

Le rotte combuste lungo il sangue Rammentano apocalissi di culle Stazioni sapienziali fati embrionali. Nessuna lezione mi strappa dal panico Quotato dalla rendita di eclissi. Innamorata dal palio di giochi Venni venendo a disvelare il dolo Cronica maretta senza le conchiglie. Ora nel mare non genero vendette Ma sì vedette …