attraversiamo una strada di nebbia, il paesaggio è bianco-luce acceso, tutto intorno è una linea che appare e scompare a ogni passo, attraversiamo una città ripresa nel sonno, si anticipano i momenti di vita nei suoni che poi spariranno, una volpe, qualche gabbiano, tigri dai denti a sciabola, alcune carte colorate, sembra firenze ma è un attimo e diventa badisco, riprendiamo una strada che si apre improvvisa in un vicolo, una coda di volpe scompare nel bianco, non piove e non c’è il sole, camminiamo tranquilli nonostante le volpi e alcuni cortometraggi di kurosawa, due uomini parlano, uno senza andare a capo, l’altro senza punteggiatura, non si capiscono e ognuno disperde se stesso in una linea che insiste nel silenzio
Un teatro V: una linea che insiste nel silenzio
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