SAREMO

Due fili bianchi tra un tv muto che parla son sordo. Un bamboccio sembra vestito di carnevale a Natale. Brillano i suoi stracci come il culo grasso della vitella da latte che scannò mio nonno qualche tempo fa. Uno vecchio col pigiama a righe. Uno giovane con la tuta blu …

da I GIORNI QUANTI (51)

Ho scoperto mia madre in flagrante. E pensare che fino a qualche minuto fa non lo pensavo neppure. Ero a Martina Franca. Passo davanti un portoncino dove c’è scritto “Associazione parenti delle vittime”. Guardo dentro, dai vetri della finestra accanto, e la vedo che si fa maltrattare a parole da …

IL VESTITO BIZANTINO – 22

Velocista d’occaso il mio manubrio Brio nudo brio come quando seppi Purezza d’origine le fosche stesure Di poeti per caso ché fantasmi Ogni tanto s’inumano.

tra fra 2

Messi alle strette, alcuni si fingono vivi pur di non cadere prede.   L’accesso al caveau della banca si trova nel sottopassaggio di una piccola stazione ferroviaria: benché il piano per svaligiarlo sia rudimentale i dubbi sulla sua riuscita sono pochi. Il gruppo è composto da cinque o sei persone, …

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  impossibile bere una vodka qui impossibile bere una vodka assieme al nemico mi hanno detto non è chiaro se non sei tradotto ma accompagnato dalla tua immondizia     (da ANDREI)

PARTI-TURA 5.

La vettura senza motore è la più veloce. Vedo uomini ostili nel fondovalle, e molte decorazioni seguire, da un colmo all’altro, il percorso. La festa è combustione di schiuma che leggera incendia le invetriate bolle. In ciascuna le parole assegnate per ricette, pomate, scolastiche mosche, induzioni pirotecniche. Malgrado ciò non …

Rapsodia ungherese in Do# minore

L’avevo portata a casa – e lei si era di già spiaggiata sul divano. Aveva tolto gli stivali. Aveva avvicinato la fiamma alla sigaretta che penzolava inerte dalle labbra color mirtillo e mi aveva domandato l’ora. Le ho detto tutt’altro: che avevo finito il vino e che volevo suonarle un …

DEN 180/34 CR 32 nd

(STUDIO SULLA DECOMPISIZIONE DEI CORPI SEMISOLIDI)   Venne scafandro e ci porto regali Erano forse i tuoi intestini un tempo Haward, un giorno, non pensava da Limerick in Irlanda   Potessero i marosi alzare in sua memoria Baci

Storia di volti 2. (Il volto del Salento)

È un olivo secco e rugginoso, viscere svuotate, morte. È una città di mare dove i turisti pisciano sui marciapiedi e prendono in affitto garage per dormirci all’alba. È una bomba che sventra la saracinesca di un negozio.   ֍   Eppure è una terra dove giovani piantano giovanissime querce …