Mi attaccavano dei vampiri. La notte era buia, senza luna, senza stelle. Intorno non c’erano alberi e l’erba non cresceva. Li combattevo con un braccio solo. La mano reggeva un pugnale. Apparivano in volo con delle ali stropicciate e appiccicose da pipistrello. Me ne trovavo davanti a decine e li sgozzavo. Con l’altro braccio tenevo E. Non era lei che dovevo difendere, ma me stessa. E. era nuda e bianca. Il suo corpo splendeva e niente la sfiorava. Teneva le braccia aperte in segno di sfida. Era la mia insegna di guerra, scudo e talismano. Durante la battaglia, nei momenti di stanchezza e cedimento, lei mi parlava, incitandomi. Mi incoraggiava e mi diceva di non avere paura.
(da VERMIGLIA GOCCIA, MANNI editore, 2023)