le ginocchia sbucciate come mele
che mia madre tagliuzza per tenermi a tavola
più a lungo.
non le resta
che nutrirmi del suo sguardo non più alto del terrazzo
coi gerani che si abbattono sui miei dieci anni
e le biglie che rotolano più lontano da lei.
non mi resta che vincerle tutte
e riempire il mio berretto per portargliele in dono.
lei preferisce i fiori.
e i figli maschi fanno questo per le madri, portano fiori.
rose e mimose quando torno da scuola
margherite o fiori di campo.
per mia madre mi faccio ladro
e lei mi perdona. perché sono il suo.
nessuna biglia nessun fiore
è sull’atlante del mio viaggio.
ed è questo che mi porto dell’infanzia
una libertà che non mi sarà mai perdonata.
(da MR .ME, Arcipelago itaca Edizioni, 2022)