so che nulla serve a niente
non vado a cavallo
non fuggo mai di sera
la mattina presto mi lavo
e sono subito a pezzi
ascolto belle opere
musicaccia poi latte
so che di virtuale qui c’è
solo la ruota dentata
stare in collina
col monitor tra diavoli blù
la roba cittadina
a salti mi ficca in basso
parole già canute
la mia capacità è nozione
di un volo sconosciuto
stormi di volatili
addomesticati
ripassano ondeggiando
dove si leva lo sguardo
se posso disturbo
e se voglio interrompermi
la nozione permane
ora può però andare
meglio se già va
non puoi più lamentarti
se già urli
se già qui è
assai ben messo in se
ci sono pochi ciuchi e ormai
quel vocabolario flotta
nell’archeologia industriale
piena di buona erba fresca