“Abbiamo avuto un mostro in campagna.” D.A.M.
Io sono uno scheletro. Sono il mio scheletro. Nessuno può togliermi dalla poltrona in questo momento. Succhiatemi pure il cervello dalle narici ma non smuovetemi da questa poltrona. Voglio soltanto riposare.
“Abbiamo avuto un morto in campagna.” Non sapevamo dove portarlo. A sfilare le olive non ce la faceva. A bere l’acqua del ginepro nemmeno. Gli abbiamo indicato l’orizzonte. Quello è il mare, abbiamo dovuto dirgli, perché non distingueva. Ho gli occhi appannati, ha detto. E io, come un fesso, sono finito a scavare dentro la sua fossa oculare.