(17 luglio2002)
1
so perché sciolgo le immagini e ne faccio figure
so che la protagonista non c’é ma é questo il piacere
che si presenta con una sola voce alla fine dell’istante
so che si é fatto tardi per tradirlo secondo abitudine
d’altronde per una doppia vita mi mancate tu e lei
2
sarò più discreto nel consumo della doccia quotidiana
non mi riconosco nella condanna definitiva del capitano
pochi mesi dopo la sconfitta in una situazione di resa
i protagonisti recalcitranti si ammucchiano nell’ombra
con te debitamente creditore non potrò mai pareggiare
3
cado e comicamente sto zitto tra fitte lancinanti al fianco
questo é quel riposo che il vincolo della giornata abolisce
ho percorso con vantaggio reciproco i chilometri prescelti
ma nessun sollievo mi afferra per i capelli se scuoto
e chiamo insistentemente il bambino arrotato poco fa
4
confondo appositamente per abitudine la mia mente
ma la cosa mi indispone e la digestione me la modifica
virando la compiutezza della parola superflua che viene
a darmi un aiuto rotatorio contro ogni fantasma di ferro
e pensare che non esco di casa da ventisette giorni
5
uscito prima delle mie intenzioni mi sto classificando
in una fuga ritardata da ripetizioni senza memoria
perché io non ho un solo ricordo da giocare nel sito
e so che se mi stai badando ghigni e ti scusi con te stesso
ma ogni alterazione ci riguarda se abbandoniamo il turno
6
faccio infine i nomi che indicano l’apparenza volubile
e senza soglia e danno sfogo alla fame dell’ispettore
della forma musicale di questa macchia mediterranea
ignazio olivia amarena elio urania hanno vinto il giro
e l’oro degli sconosciuti disattenti che corrono sul filo
7
continuerò a chiamarti per ripeterti la stessa cosa
che da 4mila anni mi fa la barba ogni due giorni
mi sembra che non potrò più dolermi della lama
che tenta di costruire un muro geometrico
dove il vento cuce taglia e fischia
*