Adocchio uno che conosco, mi fa un cenno con la mano. Più di trenta anni fa, promosso a pieni voti. Non ha più i capelli ma mantiene lo stesso sguardo svagato di quando gentilmente rifiutava di leggere i testi greci. La stessa magrezza adolescente. L’occhio dubbio del disaggio consapevole. Madre pia. Padre marittimo. Fratello sgobbone. Ricambio con un gesto e vado verso casa. Lo ritrovo davanti al portone.
– Ci siamo incontrati una decina di anni fa a Siracusa, teatro greco e poi … –
Vuole che rammenti altro, me lo fa intendere con la sua parlata lenta, flemmatica a suo modo gentile. – ricordi… – dice – dopo la scuola e prima di Siracusa, un amico mi ha intervistato qui, a casa sua, con la videocamera per una TV… – Continuo a non avere memoria e allora vuole un appuntamento. Vuole presentarmi la moglie. Cerco di sviare: – Nei prossimi giorni sarò fuori. – lui: – mia moglie è in macchina, qui, posteggiata in strada, qua, desidero che la conosca. Voglio parli con lei – Si volta, guarda intorno, gesticola in direzione di un’auto che non riesco ad identificare. Faccio una smorfia per dire che non intendo e si mette a spiegare: – … gesso carbonato di calcio e colla coniglio… pelle di coniglio venti strati da levigare sull’abete, nella preghiera… – Continua a guardarsi intorno ma non si muove – mia moglie.. dipinge icone – Teme che possa sfuggirgli e di fatto, mi blocca. Le auto parcheggiate ad occhio sembrano tutte vuote. Si ostina nel fare cenni mentre spiega: – mia moglie, alle prime armi, mi ritraeva nell’immagine del Salvatore… – Gli dico chiaramente che ho da fare. Lui insiste perché lo ascolti, alza la voce: – da un momento all’altro mia moglie sarà qui… e chiarirà tutto – Dal balcone del primo piano si affaccia l’allenatore, a torso nudo appoggiato alla ringhiera cerca nel fondo della strada, fischia e dopo qualche secondo Pablo svolta veloce dall’angolo. L’amico è agitatissimo. Scatta via senza salutarmi. Insisto nel non ricordare il suo nome mentre si allontana e Pablo seguito dalla Visicchio entra nel portone scodinzolando.
(capitolo nono) E GLI AVOCADO SPARIRONO NEL GIRO DI UNA NOTTE
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