“Contro le tasche” di Francesco Gambaro

Le tasche. Sono comode, profonde. Raccolgono beni come portafogli, monete, fazzoletti, coltelli a norma, talvolta condom o biro che sporcano, biglietti o più spesso ricevute fiscali, molliche di pane, ciuffi di cotone, chiavi e strappi causati dalla pesantezza della chiavi, telefonini y machinete fottografiche, dita che armeggiano col sesso e sesso che armeggia con le dita, praline spensierate, puzze stazzonate, un libriccino, un tappo Schweppes da buttare che non ci si è ricordato di buttare, un numero telefonico segreto. Ma, le tasche, non lasciano mai libere le mani di vagare in spazi aperti, oscurano il sogno di alzarsi in volo o precipitare senza zavorra. 

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