Lascia stare, dice JFK, al pene ammutinato. Tu puoi resistere meglio. Smettila con questa voglia di mangiare. Lascia andare le cose come devono andare. JFK imbocca il pancaldo infarcito di olive di stagione. Mastica stanco. Senza piacere. Il pene si infervora, vorrebbe saltargli addosso, lapparsi il morso. Non si può mangiare senza piacere. Si agita dentro le mura di cotone con la forza inerme del paraplegico. Io voglio ancora mangiare, grida sottovoce. JFK quasi si affoga: per la poca voglia che ha di mangiare non mastica bene e inghiotte male. Il pene ora che il pancaldo è sottratto al piatto si chiude in se stesso. Offeso, progetta vendette. Per pronto accomodo inonda i pantaloni prima che JFK possa sfibbiarsi in gabinetto.