Erano i giorni dell’Angelo Negro e del Diavolo Biondo, gli strani giorni di un anno che la gente aveva molto atteso perché, si diceva, era un anno santo in cui sarebbero accaduti eventi prodigiosi, inattesi. Tutti aspettavano qualcosa, però nessuno sapeva che cosa.
Fu in quei giorni che in alcune città del Profondo Nord, come evocato dal nulla o materializzato a se stesso, apparve Stephano, il Profeta (Christo o Gotama) delle Periferie. Era un ragazzo, un adolescente o poco più, ma sembrava avere gli occhi di un vecchio che molto o tutto avevano visto, e la sua voce pura e scura di invasato predicatore venne subito riconosciuta da coloro che furono detti “i chiamati”.