Dinoccolate scatole craniche
nel cogito,
unica possibilità loro concessa.
Io randagio
raccolgo le schegge cadute
dalle note che scaglia in cielo una campana,
testimone dell’esistenza di un cielo.
Ma il cielo mi costringe nomade nel discorso
e faccio giri larghi per arrivare alla meta.
Occulta resta la possibilità
di riallacciare i nodi di una melodia,
ouverture et final
da ricondurre al punto infinitesimale,
all’armonia che non conosce intervalli.
La temporalità che ci ha fatto dialettici:
lanciati a due
non scopriamo la monade.