ed era fuoco gancio miseria
che saliva inesorabile sino
allo stremo – il buio più profondo
in questo lembo di terra mentre
il cielo mancava ancora lacrime
niente aveva ragione d’esistere
oltre questo tempo stanco o il
battito accelerato dopo essersi
giustificati del perché si vive
e si perde
perché si perde anche il sole
della speranza sulle dita scoperte
c’è un silenzio assordante e tacito
per tutte le volte che ho sognato il mare
(da Quintessenza – Marco Saya Edizioni, 2018) su autorizzazione dell’Autrice