Mi immergo in una folla di lemuri istupiditi,
una vieta massa in cui s’alzano i carmi dei burini,
le vociacce ingolate, le facce strapazzate,
le teste scarmigliate, le vecchie irrancidite,
gli anziani oblomovisti e scatarranti,
i maschi sguaiati e pecorecci, le femmine truccate
e nevroeccitate, i regazzini parolacciari,
le pischelle avanzano sui tacchi più che infoiate.