Luca di mestiere fa l’orologiaio. I suoi compiti
primari sono la creazione, manutenzione e riparazione
degli orologi e della miriade di pezzi e meccanismi
che li compongono, dalla molla principale al rocchetto
al bilanciere fino alle grandi complicazioni
per indicare le fasi lunari e la mappa stellare.
Anche un trisavolo di Luca, tal Francesco Leporati,
nato nel 1730 a Varano dei Melegari, un comune
situato nella bassa valle del Ceno, di mestiere faceva
l’orologiaio. Imparò la professione, appropriandosi
delle capacità necessarie per costruire tutte
le combinazioni di un orologio, antico o moderno,
quando si trasferì nella casa della Contessa Pellegrini,
nata Ardizzoni Calvi, che lo tenne per circa 30 anni
in qualità di paggio. Francesco era nano di statura
e ben proporzionato in tutte le parti del suo corpo.
Sposato con Fortunata Borghesi, di statura grande,
ebbe da essa nove figli, tre dei quali morti nell’infanzia.
I sei rimasti, due maschi e quattro femmine, erano:
- Antonio, orologiaio, di statura nana (non però
come il padre), già sposato con Anna Ponticelli, di statura
grande. Dopo il decesso della moglie, dalle seconde nozze
con Gaetana Chisi, di statura grande, ebbe quattro figli
maschi, uno morto in tenera età, e gli altri (Ferdinando,
Angelo e Luigi) tutti e tre nani.
- Pietro, di statura nana, orologiaio, sposato
con Rosa Lazzari, di statura grande, dalla quale
ebbe cinque figli, due di statura grande e tre (due maschi
e una femmina) di statura nana.
- Doralice Maria Antonia, nana. Fattasi monaca,
decise poi di uscire dal monastero.
- Anna, di statura nana, nubile.
- Maria Maddalena, di statura grande, sposata
col cappellaio Pietro Papi.
- Maria, nubile, nana.