jazz la radio. refrigerio ventilato. aria flussi e superfici. la convenzione della mano destra. in camera lo specchio col riflesso del corpo. non c’era chi transita nell’oltremondano. una madre non è mai abbastanza. un padre è sempre di troppo. salvi all’uragano. adesso un’agonia partecipe. perdóno i gatti che hanno strappato il viso. perdóno il cane che deriso ha morso. a questa distanza il sole è una miriade di briciole nere. un motorino prese fuoco alla festa di g. a casa non c’era più sangue. unico ricordo jazz la radio.
Fantasmi, agone agonia (da “di fantasmi e stasi. transizioni.” Arcipelago Itaca Edizioni, 2017) su autorizzazione dell’Autore