Non è passata la passione / non è bastata la passione
Asseverano i cosmologi che non v’è nel cosmo vita intelligente. Non sarà questo un miserabile, antropico e antropocentrico autoinganno? Come potrebbe una materia cosmica non intelligente, scevra di pensiero avere generato un esserucolo intelligente detto uomo? È un ragionamento che non sta in piedi, ad onta delle scientifiche presunzioni. Tutto è frutto (anche l’uomo) del caso? Del caso/caos? Magari, forse, il (dio) caso/caos sapeva e sa bene, invece, che cosa sta facendo/creando. La casualità nasce dalla casualità? Perché lo dicono la meccanica quantistica e il principio di indeterminazione? Eppure, per Einstein “Dio non gioca a dadi con l’universo”. Allora la casualità ha una causalità. Una causalità originaria. Che però è un mistero. Il mistero dell’Inizio. Ma c’è un inizio? Forse nulla è mai iniziato. Se presupponiamo l’Eternità. Qualcosa che c’è sempre stato e sempre ci sarà. Un divenire fluttuante, permanente nello spaziotempo che è, semplicemente. È la notte pluristellata, plurigalattica, pluricosmica un eterno divenire. La macrointelligenza multiversale la nanointelligenza nostra la comprende, ma forse non la giustifica. Perché: non sumus dignus.